Generale : Italia, ‘ruota quadrata’. Ecco come farla girare - di Antonella Casini e Padre Angelo Benolli |
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Italia, ‘ruota quadrata’. Ecco come farla girare IL CENSIS RILEVA ANCORA PIÙ PAURA E FRATTURE TRA NOI. EPPURE MOLTI STANNO TROVANDO UNA VIA DI VITA VERA«L’Italia è una ruota quadrata che non gira. Nell’anno della paura nera, l’epidemia ha squarciato il velo sulle nostre grandi vulnerabilità e ha vinto la logica del “meglio sudditi che morti”. Nelle vite rassegnate degli italiani, si è radicata l’economia del “bonus”. Sono stati trasferiti in media 2.000 euro a testa a un quarto della popolazione. La frattura tra i “garantiti” e i “non garantiti”, non è mai stata così profonda. Milioni di persone (soprattutto giovani e donne), vivono nell’incertezza e nella paura di sprofondare nel baratro della disoccupazione». Oggi, però, possiamo uscire da questa situazione grazie alla nuova e completa antropologia sviluppata da padre Angelo Benolli in 90 anni di vita e 61 di servizio come sacerdote, missionario, scienziato e antropologo. Con i suoi libri, documenti e video, grazie alle comunità, ai gemellaggi mondiali da lui sviluppati, più di 2 milioni di persone in Italia, Africa, India e Sud America escono dalla paralisi e dalla cecità secolare; ritrovano Dio, la propria identità, la propria capacità di amare e lavorare bene, fino ad essere sussistenti e solidali. Antonella Casini
Auguro a tutti, continuamente, quest’esperienza di “Dio e della persona”
«Siamo ormai vicino al Natale e auguro a tutti l’esperienza della Creazione che è il primo Natale, dove il Padre, che crea ogni bambino, “fa fuori” tutte le identificazioni negative contenute negli ovuli e negli spermatozoi dei nostri genitori e rimane solo “Dio con la persona”, come mostro chiaramente, con “fotografie”, nel video da me realizzato sulla Creazione del bambino. «Auguro a tutti, continuamente, quest’esperienza di “Dio e della persona”. Io sono un sacerdote “Oblato di Maria Vergine”, consacrato cioè a Dio attraverso la Madonna, per la salute propria, la propria santificazione e per combattere gli errori correnti con i mezzi ed i modi più attuali. Per 54 anni ho avuto un’esperienza davvero unica e immensa, incontrando persone di ogni cultura e religione per almeno 8 ore al giorno. In questa esperienza, ho sempre constatato le sofferenze immani delle persone nella fede, nell’anima, nella sessualità, nei nervi, nel corpo e nella mente. «Ho anche visto le carenze della scienza senza Dio e senz’anima e della fede che non entra nella vita. Davanti a ciò non mi sono adattato, ma sono sempre stato come Abramo con Dio, per portare la scienza alla fede e la fede alla vita. Ho una gioia enorme per la testimonianza di questa persona che non conosco e che si è manifestata con questa lettera che mi ha lasciato sotto la porta di casa. Essa mi dice: “Grazie, grazie, grazie” e afferma di essere viva grazie all’antropologia espressa nei miei libri e alla carità che io esprimo. Dice anche che prima aveva raggiunto tutto ciò che si può desiderare nella vita: una bella famiglia, un lavoro prestigioso… ma afferma chè da sempre è profondamente sofferente, senza sapere perché e senza trovare mai una soluzione. Ora questa persona è completamente guarita. Ma prima non era riuscita, pur andando dai più grandi luminari della scienza (psicologi, psicoterapeuti, neurologi.). Qui è il problema!
«Ringrazio il Signore di quello che ha fatto in questa persona e prego perché tutti quelli che non sono rispettati secondo Dio e non sono rispettati secondo il proprio inconscio, facciano il cammino che sta sperimentando questa persona. «Senza questa esperienza andiamo verso la morte e non ce ne rendiamo conto. Perché una scienza senz’anima e senza Dio non va. Ma anche una religione che si mette al posto di Dio e delle persone non va. Io sono contento perché abbiamo più di 2 milioni di persone e sono tutte missionarie. Cioè, non sono dipendenti da nessuno perché ognuno di noi non dipende da nessuno, ma è naturalmente missionario e auguro che ognuno sia missionario, fuori dalla negatività, dalle riduzioni mentali e legali del potere e del denaro. Che Dio vi benedica tutti perché dobbiamo tutti arrivare a questa completezza di vita». Padre Angelo Benolli (Fondatore e Presidente di Italia Solidale – Mondo Solidale) -------------------- Avevo ‘tutto’, ma solo ora ho visto con luceLettera a Padre Angelo Benolli. Caro Don Angelo, Oggi posso dire di essere vivo e probabilmente, senza l’antropologia espressa nei suoi libri e nella carità che lei esprime, io sarei senza dubbio già morto. Non è una frase ad effetto che scrivo per compiacerla, ma è la sacrosanta verità. Secondo i canoni del mondo d’oggi, io sono una di quelle persone perfette e da invidiare. Sono sposato, ho dei figli, un prestigioso lavoro con importanti incarichi nazionali e internazionali. Osservando superficialmente la mia condizione sociale e familiare, tutto appare inappuntabile. Nell’intimo del mio cuore, però, ho sempre sofferto, perché tutto ciò che avevo in realtà non era ciò di cui avevo bisogno. Ma di cosa avevo bisogno? Non lo sapevo. O forse è più corretto dire che non potevo saperlo. Tutto sembrava perfetto, ma in realtà c’era un malessere che mi risucchiava negli abissi più cupi. Una strana e tenebrosa depressione che, nonostante le apparenze, mi faceva star male con me stesso, con mia moglie, con i miei figli. Questo malessere psichico avuto delle inevitabili ripercussioni anche sul corpo, con delle malattie nervose molto rare e che mi procuravano enorme dolore. In tutto ciò, come avrà capito, non contemplavo minimamente Dio, da cui ero scappato a causa di cattive esperienze avute in parrocchia da adolescente. Ciò che mi faceva rabbia è che né io, né le persone da me interrogate riuscivano a darmi delle risposte in merito al mio malessere. Io controllavo tutto, ma non riuscivo più a controllare il mio spirito e il mio corpo e neanche i luminari da me interpellati sapevano darmi delle spiegazioni né delle soluzioni. Stavo male e i dolori erano sempre più forti, ma andavo avanti con la mia vita. Qualche mese fa, un mio amico mi ha fatto conoscere la sua Associazione. Ho intrapreso l’esperienza dell’adozione a distanza e ho iniziato a leggere i suoi libri. Al momento ne ho letti 2 ed ho iniziato il terzo. Desidero però comunicare con lei l’immensa gioia che ho avuto nel cogliere che ciò che stavo leggendo era finalmente la risposta che stavo intensamente cercando e che non avevo mai, mai, mai trovato. Ho iniziato a leggere i libri non con la mia testa malata e piena di concetti, ma con il cuore. Ho anche ascoltato alcune catechesi attraverso il sito di Italia Solidale. Nel leggere i suoi libri e nell’ascoltare le sue catechesi, ho sentito finalmente la mia anima pulsare. È stata una sensazione che mi ha riempito di gioia. Io non avevo mai sentito la mia anima. Ho rivisto con luce la mia vita, la mia infanzia, la relazione con i miei genitori e con la mia famiglia. In una parola, ho visto come già dal grembo materno, io non ho mai avuto AMORE. All’inizio di questa lettera ho scritto che io avevo tutto, ma non avevo ciò di cui avevo bisogno. Io ho scritto che non sapevo di cosa avevo bisogno. Finalmente ho capito che avevo bisogno di AMORE. L’amore che nessuno mi aveva mai dato e che, come lei spiega, si era registrato nei miei nervi che, pertanto, si erano ammalati. I miei genitori erano molto freddi e rigidi e non potevano amarmi. Io ho cercato di colmare questa forte mancanza d’amore con lo studio, il lavoro, i soldi. Inconsciamente cercavo di colmare questa lacuna con tante cose… ma il vuoto restava vuoto perché andava riempito con l’amore.
In modo speciale devo ringraziare Davide De Maria, che ho avuto modo di seguire su Internet, nelle catechesi, su Facebook e che mi ha aiutato tantissimo a risolvere i miei problemi personali. Non l’ho mai incontrato, ma visto e letto solo su Internet. È una persona colta e competente, ma umile e capace di amare. Lui è una risorsa immensa per l’Italia e per il Mondo. Quando Davide esprime i contenuti, lo fa sempre con chiarezza e con collegamento alla vita e alla missione. È una persona competente e mi auguro che possa scrivere dei libri sulla realtà dell’Italia e del Mondo perché sarebbero utili per tanta gente. Grazie Don Angelo, perché oggi sono una persona nuova. Non canto vittoria perché so che devo mantenermi e continuare ad essere missionario. Oggi sento di non rivelare il mio nome e di scriverle mantenendo l’anonimato. Lo faccio perché nell’anima sento che i passaggi che sto vivendo sono molto i nuovi e non voglio che siano disturbati dagli uomini, perché sono all’inizio e non voglio cadere nella tentazione del mio IO. Nello stesso tempo sentivo urgente il testimoniare per ringraziarla anche se non mi conosce. |