Padre Angelo Benolli con Anna Fanuele, Stefania Battista e i volontari donatori della Sicilia di Palermo, Trapani e Agrigento, del Trentino di Trento e del Veneto di Verona
Padre Angelo Benolli con Luca Rando, Davide Mezzasalma e i volontari donatori di Empoli, Mugello, Firenze, Siena, Scandicci, Ponsacco, Roma, Udine, Gubbio e Assisi
Padre Angelo Benolli con Caterina Casarano, Paolo Pizzolato e i volontari donatori di Ancona, Pesaro, Ascoli, Macerata, Fermo, Verona e Brescia.
Dio lodato Lui l'Altissimo beato Dio lodato Perche rimango senza fiato Dio lodato Per l'immenso suo creato Dio lodato Per il camoscio che ho incontrato Dio lodato Per ogni bimbo oggi nato Dio lodato Per Padre Angelo l'oblato Dio lodato Per la malga che ci ha dato Dio lodato
Alessia Parisi, Letizia Petriccione, Anand Kumar e Sindhu Jolly con i volontari donatori delle province di Venezia, Gorizia, Slovenia, Milano, Pavia, Varese, Como
Il dono di una persona, di un uomo del Trentino all’Umanità
Oggi 19 gennaio 2017 sono 4 anni che Serafino Benolli è tornato al Padre. Nel suo testamento Serafino ha fatto una richiesta, di essere ricordato alla gente del Trentino attraverso questo giornale, e non che ricordassimo lui, ma di ricordare l’opera meravigliosa che Dio attraverso di lui compie a Malga Zures sul Monte Baldo a Nago-Torbole.
Oggi Malga Zures è un Opera Meravigliosa donata da Serafino attraverso suo fratello Padre Angelo Benolli a Italia Solidale – Mondo Solidale per i sofferenti nello Spirito e nel Corpo del Mondo di oggi.
Da questa opera meravigliosa abbiamo oggi già fatto dei Giardini in Italia di persone che rifioriscono e nel Sud del Mondo con oltre 2.500.000 di persone che ritrovano la vita e la dignità e tutto questo ha come centro Malga Zures
E’ QUESTO IL DONO E RICORDO VIVO OGGI DI Serafino Benolli che con Dio vive e fa vivere attraverso Malga Zures VERO CENTRO EUCARISTICO MISSIONARIO NEL MONDO DI OGGI
Quando sono entrata da padre Angelo si è liberato un fiume in piena e piangendo ho raccontato cose lontane e profonde
(Testimonianza da Malga Zures)
Quest'anno non volevo andare a Malga Zures. Sapevo che mi sarei trovata sola con me stessa nel silenzio. Quello volevo evitare. Trovarmi a fare un bilancio di un altro anno di vita. E nell'ultimo anno grandi erano state la sofferenza la fatica la chiusura nelle quali avevo avvolto i giorni di lavoro e non. Ho sempre detto da quando ho conosciuto questa realtà e padre Angelo Benolli, che i bambini mi hanno salvato la vita, la scuola era la mia espressione più vera. A questo mi sono attaccata negli ultimi tre anni in modo particolare e, negli ultimi tre anni, proprio la scuola e i bambini mi avevano messo in crisi. Diciamo che era finita… la rendita. Avevo bisogno di nuove energie per accettare un matrimonio che non doveva essere celebrato o che non era stato proprio celebrato perché gli sposi... non c'erano. Mi ero buttata nel lavoro. Energie che invece avevo speso e perso per anni a pensare che si sarebbe riaggiustato in qualche modo, perché sarei stata più forte per tutti e due, perché la storia di mio marito con la fidanzata non sarebbe durata, perché con il mio nuovo look 20 chili di meno avremmo ritrovato... il collante per ricominciare!?!?! E invece..."Noi ci siamo sposati per uscire dalla famiglia... tu comandavi e io ero quello accondiscendente. Per carità tornare insieme se finisce con lei… meglio la libertà..."Queste le parole di mio marito durante un tentativo di riavvicinamento fatto da parte mia tre anni fa, 32 anni esatti dal giorno del nostro matrimonio, dopo 7 anni di separazione. Parole che in un primo momento mi hanno fatto sentire la verità che affermavano e quindi quasi pace. Ma poi dopo un po’, sono diventate parole che non ho mai avuto la forza di raccontare a nessuno. Parole che mi hanno lacerato dentro, hanno macerato la mia anima e mi hanno fatto provare delusione sconfitta mi hanno fatto sentire rifiutata.... Le due passate esperienze a Malga Zures mi avevano dato sul momento un certo vigore, ma poi piano piano mi sono chiusa e isolata. Quest'anno alla Malga ho capito che la mia vita è stata segnata dalla vergogna di me stessa. Un sentimento generato forse sin dal grembo di mia madre, perché ero stata concepita prima del matrimonio ed era la vergogna che provava mia madre per se stessa, la paura del giudizio dei suoi fratelli e di conseguenza forse si vergognava anche di me.
Sara Pietropaoli e Davide De Maria con i volontari donatori delle province di
Sassari, Nuoro, Oristano, Cagliari e Roma (Fregene, Fiumicino, Ardea e Anzio)
Sole
Altissimo Sole libero Amore Nell’anima infondi vivo calore Unico vero profondo abbraccio Che scioglie ogni infido subdolo ghiaccio Siamo Fiori piantati da Dio Creatore Per essere solo nel Suo colore Bambini semplici e puri come il cielo Ma malefico virus ci porta nel gelo Oggi Carisma in Dio per uscir da ogni ferita Con scambi intensi e veri di vita Bambini per salvare gli altri bambini Ed essere fiori in colorati giardini
che risolva, dall'INCONSCIO alla MISSIONE, tutti i condizionamenti interni ed esterni di ogni persona, di ogni famiglia, di ogni lavoro, di ogni comunità, di ogni cultura, basandosi sulle ENERGIE libere di ogni PERSONA, per un'autentica globalizzazione della solidarietà.